Irene

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Irene Evola è nata a Mordia in un territorio sotto la sfera di influenza della repubblica di Medilah nel 9961 AM. La madre, Sholan, era la discendente di una tribù nomade dedita alle arti sciamaniche che contava tra i suoi membri diversi Spirit Master. Tutto ciò che Irene sa sull'arte del controllo degli Spirit l'ha imparato dalla madre fin da quando era ancora una bambina. Da essa ha ereditato Tiamat, uno Spirit più antico dello stesso Manaflood. Ciò avvenne dopo che Sholan cadde vittima di una malattia che le strappò la vita. Il padre, Kharam Evola, è il leader di un gruppo di banditi, un clan che è sempre vissuto al di fuori della legge e che si procurava da vivere assaltando i vari convogli di merci che da Medilah si diramano in tutto il continente. Irene ha imparato dal padre diverse tecniche per borseggiare, aprire lucchetti, colpire la gente di soppiatto e raggirare gli allocchi, ma anche come arrampicarsi su per i muri più inaccessibili e come compiere spettacolari acrobazie. Non avendo mai amato il combattimento in mischia e non possedendo molta forza, si è concentrata soprattutto per affinare la sua abilità con l'arco. Poiché la maggior parte dei membri del suo clan è ricercata e ben nota, Irene, che invece è per lo più sconosciuta, veniva spesso mandata a Medilah per convertire il bottino in cibo, vestiti, utensili e qualsiasi cosa fosse necessaria alla banda. Col tempo essa ha imparato a conoscere le strade del "gioiello di Mordia" a perfezione e tutte le dinamiche esistenti tra i vari poteri manifesti e occulti che governano la città tra mille sotterfugi, tradimenti e macchinazioni. A Medilah ciò che conta più di ogni altra cosa è l'oro, e Irene conosce mille modi per ottenerlo. Nel 9960 AM, tuttavia, accadde la tragedia. Di ritorno da una delle sue solite visite a Medilah, Irene trovò ad accoglierla solamente alcuni corpi privi di vita. L'accampamento era stato distrutto ed era evidente che era stato il teatro di una terribile battaglia. Aveva sempre saputo che la vita di un fuorilegge correva sul filo di un rasoio, ma nessun pensiero avrebbe mai potuto veramente prepararla alla consapevolezza di aver perso ogni cosa. Una volta tornata a Medilah ebbe la conferma dei suoi sospetti. Le gilde dei mercanti ne avevano avuto abbastanza dei continui assalti alle loro carovane e avevano ottenuto, non senza le dovute mazzette, di far mobilitare l'esercito per attaccare in maniera decisa il clan di Kharam Evola. La buona notizia per Irene era che la maggior parte dei banditi era stata catturata ed era ancora viva, incluso il leader. La cattiva notizia era che erano stati condannati a morte e che l'esecuzione si sarebbe tenuta dopo un anno di prigionia. Ma non tutto era perduto, persino in quella circostanza la regola principale di Medilah era ancora valida: non c'è nulla che l'oro non possa comprare. Esisteva la possibilità di poter liberare ogni membro del clan catturato, bastava pagare il corrispettivo di ciò che in tutti quegli anni avevano rubato e distrutto, o meglio quello che era stato a loro imputato. Secondo la legge di Medilah ciò sarebbe stato sufficiente a garantire loro una piena assoluzione. Era una speranza, ma le prospettive erano tutt'altro che rosee, si trattava di una cifra enorme. Irene valutò anche la possibilità di organizzare una fuga, ma con le sue sole forze sarebbe stato comunque più semplice svaligiare cento ricche ville della città che non affrontare l'intera guarnigione delle guardie delle prigioni e condurre fuori illesi i membri del clan catturati. In sostanza, Irene aveva bisogno di una montagna di soldi. Se voleva rivedere il padre, e gli amici, doveva escogitare il colpo più grande nella storia della città.


Tiamat

Nell'universo della magia, da cui il mana proviene, nessuna delle forme di vita biologiche può sopravvivere; al loro posto prosperano gli Spirit. Gli Spirit si formano spontaneamente quando il mana si condensa, ma questo processo deve partire da un focus, un modello di base che determina la forma e la natura della creatura magica. In assenza di vere e proprie forme di vita, la maggior parte degli Spirit in questo mondo prende forma da minerali o elementi geografici, come fiumi, monti o vulcani. Parimenti le menti di tali Spirit non si sviluppano per affrontare i problemi tipici delle creature organiche, essi semplicemente si limitano ad esistere in maniera completamente inerte così come i loro focus. Tuttavia in questo mondo, così come in ogni altro, esiste una proiezione dell'entità iper-dimensionale che esisteva fin dal principio, il suo nome è Mandelbrot. Mandelbrot ha l'aspetto di un drago dal lungo corpo serpentiforme. Nel corso degli eoni ha creato diversi Spirit usando sé stesso come focus e pertanto sono tutti molto simili tra di loro. Il Mana Flood che sconvolse Landal diecimila anni prima fu catastrofico anche per il mondo della magia. Una gran quantità di mana fu perduta rendendo la concentrazione media molto più rarefatta. Gli Spirit più potenti, si dissolsero non disponendo più della quantità di mana necessaria per il loro sostentamento. Inoltre alcuni Spirit furono coinvolti nel vortice e finirono su Landal. Molti cessarono di esistere sul colpo non potendo sopravvivere allo shock e alle nuove condizioni ambientali, ma alcuni sopravvissero e tra di loro c'erano Tiamat e Amon. Amon sopravvisse viaggiando verso il nuovo mondo, lontano dall'epicentro del Mana Flood e stringendo patti con gli umani superstiti. Tiamat invece, essendo uno Spirit relativamente giovane e non particolarmente potente, per anni si adattò a sostenersi con il Mana esistente, sebbene più rarefatto che nel mondo di origine. Quando poi Mordia fu colonizzata, Tiamat ebbe modo di incontrare Spirit Masters e strinse patti con essi al fine di poter sopravvivere in un mondo in cui il Mana andava via via riducendosi. Tiamat non ha mai dimenticato Mandelbrot e il suo mondo, e non c'è nulla che desidera di più se non di poter far ritorno al suo luogo di origine e al suo padrone e creatore. In tempi recenti, Moebius, la proiezione di Landal dell'entità multidimensionale, si è riformata dopo la distruzione avvenuta a causa del Mana Flood. Tiamat e Moebius hanno avuto modo di incontrarsi e il primo ha immediatamente compreso il legame esistente tra il secondo e Mandelbrot. Soltanto pochi minuti di comunicazione mentale bastarono per far comprendere allo Spirit i piani di Moebius, la macchina per il controllo dimensionale doveva essere trovata e allora il suo più grande desiderio sarebbe stato finalmente esaudito. Moebius e Tiamat hanno continuato e continuano tuttora e comunicare tra di loro attraverso sporadici contatti telepatici. Sebbene Tiamat avesse proposto a Moebius di entrare in patto con lui, quest'ultimo ha preferito che continuasse a rimanere con il suo attuale Master: Irene Evola, al fine di poter aver il maggior numero possibile di pedine da manipolare.


Sogni e visioni

Poco dopo la morte prematura delle madre Irene cominciò ad avere dei sogni molto vividi su un mondo bizzarro, fantastico e completamente diverso da quello in cui ha sempre vissuto. Era un mondo completamente pervaso dalla magia e da strani fenomeni che faceva fatica a comprendere. Non c'erano né uomini, né animali, soltanto Spirit di vario aspetto e dimensioni. E al centro di tutto c'era una strana enorme creatura, simile ad un drago dal lungo corpo serpentiforme. Irene non comprese mai e tuttora è inconsapevole che quelle visioni non sono sogni ma ricordi di Tiamat. Tiamat è molto particolare, sebbene tutti gli Spirit possiedano capacità telepatiche, le sue sono di gran lunga più potenti, così tanto da sfuggire al suo stesso controllo. Non è per sua volontà se i suoi ricordi fluiscono nella mente di Irene quando essa sogna, ma a conti fatti non è nemmeno un fenomeno che costituisce per lui un problema. La straordinaria capacità di Tiamat è ciò che gli permette di rimanere in contatto telepatico con Moebius anche quando questo è molto lontano, ma è anche ciò che gli permette di comprendere i pensieri anche più nascosti di chiunque si trovi abbastanza vicino. Tiamat ha spesso usato questo potere per "pilotare" i suoi Spirit Master, poiché un vantaggio per essi generalmente costituiva un vantaggio anche per sé stesso. Irene ha imparato ad ascoltare quella che lei chiama "la voce". La voce più volte le è stata d'aiuto nel corso delle sue avventure, essa le dice se ci sono facili e ricchi bersagli da borseggiare, o se ci sono individui pericolosi da cui è meglio starsene alla larga. La voce la avvisa se lungo la strada qualcuno ha preparato un'imboscata o se qualcuno la sta seguendo. Irene non sa cosa sia quella voce che sente, potrebbe persino essere la voce del suo inconscio, ma si fida ciecamente di lei. In fondo la voce non l'hai mai tradita prima.