Jorg

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Jorg Thorfjorn / Jorg Garmond

Jorg Thorfjorn IV è nato a Brangaard nel 9948 AM. È il primogenito di Lockham Thorfjorn I, uno dei quattro "High Knights" che servono fedelmente l'imperatore Horma Karg Brangaard VI. Poiché l'impero è suddiviso in quattro regni, di fatto ciascuno degli "High Knights" possiede poteri simili a quelli di un monarca, con la differenza che il diritto di successione non è di tipo ereditario ma meritocratico, almeno sulla carta. La legge imperiale stabilisce che il controllo dei quattro regni spetta agli "High Knights", e solo i quattro "migliori" cavalieri dell'impero possono aspirare a tale titolo. Nei fatti sono quasi sempre i figli dei precedenti High Knights a venire scelti come successori, le eccezioni sono generalmente state motivate da dubbi sulla lealtà all'Imperatore o ad eccezionali ed innegabili successi di un nuovo contendente. La casata dei Thorfjorn ha assunto la sua posizione di prestigio solamente di recente, grazie ai successi bellici di Jorg Thorfjorn I, il padre di Lockham e nonno del giovane Jorg. Ciò ha inevitabilmente causato il risentimento della casata spodestata (Varenaard) e le tre ancora in carica (Svinferwild, Einherjarlm, Borkejorn) mostrano un generale disdegno per quella che considerano una famiglia nobiliare minore, priva di una storia onorevole quanto la loro. Ma il successo di Jorg Thorfjorn I non è stato solamente il risultato di un'ammirevole condotta sul campo di battaglia, è soprattutto grazie agli intrighi di palazzo, i suoi sotterfugi e le sue macchinazioni se è riuscito ad arrivare dove più desiderava. La casata dei Varenaard è ben consapevole delle meschine macchinazioni portate avanti dai Thorfjorn contro di loro e hanno segretamente giurato vendetta. Lockham, conoscendo bene la precaria situazione della propria famiglia, una volta succeduto al padre ha fatto tutto ciò che era in suo potere per stringere alleanze con gli altri High Knights, e facendo il più possibile terra bruciata attorno ai suoi oppositori. Al fine di rispettare un accordo preso in cambio di un favore, Jorg Thorfjorn I aveva combinato un matrimonio tra il figlio e la casata minore dei Garmond. Hilliam Garmond è infatti il nome della madre di Jorg Garmond. Tuttavia le strategie di Lockham richiedevano un matrimonio con una donna di famiglia di maggior rilievo, e fu così che architettò il prematuro decesso della prima moglie, in modo così accurato che nessuno mai potesse accusarlo che non si fosse trattato di un suicidio (anche se diversi sono coloro che in privato rivelano i propri sospetti al riguardo). Così Lockham si è risposato con Venyat della casata dei Borkejorn, assicurandosi una stretta alleanza con uno degli altri 3 High Knights. Il giovane Jorg è cresciuto in questo squallido contesto, un ambiente spietato e privo di umanità. Lockham ha assoldato i migliori mentori e maestri d'armi affinché il figlio diventasse un modello di perfezione, così da assicurare che i Thorfjorn non perdessero il titolo così faticosamente conquistato. L'infanzia di Jorg è stata un inferno da cui ne è uscito temprato sia nella mente che nello spirito, ma al tempo stesso profondamente disgustato dal sistema politico feudale della sua nazione. Quando, crescendo, alle sue orecchie arrivarono le dicerie poco lusinghiere sugli atti meschini compiuti dal padre e dal nonno, l'odio nei confronti della propria famiglia crebbe ulteriormente. Fino ad allora, tuttavia, Jorg era sempre stato incapace di pensare che potesse sfuggire a quello che considerava un destino inevitabile. La sua vita era stata programmata fin dal giorno della sua nascita e non esisteva alcuna possibilità per lui di venire meno ai suoi obblighi. Per quanto odiasse e detestasse l'ossessiva sete di potere che impregnava ogni singola interazione nella società aristocratica di Brangaard, Jorg era rassegnato all'idea che avrebbe recitato la sua parte così come prevedeva il copione, maledicendo a denti stretti ogni singolo giorno che avrebbe vissuto. O almeno così sarebbe certamente accaduto, se non avesse incontrato Lain Velsen. Per diventare High Knight, era inevitabile che prima divenisse un cavaliere, e prima ancora doveva entrare ufficialmente nelle armate dell'impero e distinguersi sul campo bellico. Fu in tale occasione, durante le esercitazioni militari nella guarnigione a cui era stato assegnato, che conobbe altri giovani nobili, prigionieri, come lui, della necessità di provare il proprio valore militare al fine di guadagnarsi un posto in quella malata società. Tra di loro c'era Lain Velsen, una giovane donna appartenente ad una casata minore. Jorg rimase da subito colpito dallo spirito indipendente e dall'esuberanza della ragazza. Per Lain non esistevano regole. Lain diceva tutto quello che le passava per la testa. Lain rideva di qualsiasi cosa, non aveva rispetto per niente e nessuno. Lain non aveva alcuna ambizione. Lain non desiderava né il potere né il denaro. Lain non faceva alcuna distinzione di classe e di rango. Lain era un uragano vivente. E ciònonostante aveva un fascino quasi soprannaturale, era una leader nata, ovunque andasse aveva una schiera di uomini e donne che la seguivano ammirandola. Era il terrore dei suoi istruttori, ma in qualche modo la faceva sempre franca. Per Jorg Lain era un'anomalia che sfidava le leggi della realtà stessa. Lui di indole esageratamente seria e rigida, lei completamente priva di contegno e di rispetto, inevitabilmente i due si scontrarono e litigarono a più riprese. Una volta finirono pure per duellare, e nonostante le abilità di Jorg fossero eccellenti, a seguito del suo draconiano addestramento, Lain lo equivaleva. Il duello si protrasse a lungo e finì irrisolto quando i loro superiori si accorsero di quello che stavano combinando e li fermarono. Finirono entrambi in gattabuia per una settimana. Le celle erano l'una di fianco all'altra e non c'era molto altro da fare per passare il tempo e così i due parlarono a lungo. In realtà Jorg si era innamorato di Lain fin dal primo momento che l'aveva vista, ma non aveva alcuna capacità di riconoscere tale emozione e aveva reagito nell'unico modo che conosceva, l'unico che gli era stato insegnato. Parlando con la donna, infine Jorg comprese e riuscì ad esternare quello che provava, seppure in maniera goffa. Le disse "Avanti! Ridi pure se vuoi!" E così lei fece, scoppiò a ridere, come era suo solito. Ma poi lei lo sorprese dicendogli che anche lui per lei era speciale. Ancora incredulo le chiese perché propri lui, dato che poteva avere tutti gli uomini che voleva. Lei gli rispose che non lo sapeva, lei gli rispose che non c'era bisogno di alcuna ragione. Lei era fatta così: irrazionale, imprevedibile e incomprensibile fino alla fine. Jorg si perse completamente in lei, e per un breve periodo gli sembrò di essere entrato in mondo completamente nuovo, come se si fosse risvegliato da un brutto sogno e solo allora avesse cominciato a vivere davvero. Finché Lain morì, e allora Jorg si rese conto che il brutto sogno era la realtà, e la realtà lo reclamava con crudeltà ai suoi doveri e ai suoi obblighi nei confronti del padre e del suo titolo. Accadde durante una sortita in un campo di ribelli fuorilegge. Molti ancora si rifiutavano di lasciarsi assoggettare al dominio di Brangaard. Rifiutavano di riconoscere la sconfitta e tramavano per riottenere la libertà attraverso brigantaggio ed imboscate. Succedeva quindi spesso che venissero organizzati degli attacchi contro i covi di quelle "serpi" non appena venivano individuati. Per i giovani rampolli delle nobili casate, quelle erano le uniche occasioni per dimostrare il proprio valore in tempo di pace. Jorg una volta chiese a Lain perché, se davvero non le importava nulla dei titoli e del potere, desiderasse ugualmente combattere per l'impero. Lei gli rispose che lo faceva semplicemente perché lo riteneva giusto. Non per gloria, non per fama o per dimostrare qualcosa, Lain combatteva perché credeva nell'ideale di una pace che poteva essere ottenuta solo unendo il popolo di Mordia sotto un unico vessillo. 9968 AM, L'assalto procedette secondo i piani, eccettuate alcune folle impreviste iniziative di Lain. La battaglia volse a loro favore senza intoppi, i ribelli erano stati presi di sorpresa e non avevano avuto alcuno scampo. Tuttavia improvvisamente, nella confusione, una freccia partì a tradimento e trafisse Lain al collo. La sua esuberanza e sventatezza erano state la sua rovina. Dato che il nemico si stava già dando alla fuga, si era tolta l'elmo. Troppo presto. Jorg, che le era vicino, accorse subito, ma non c'era più nulla da fare. La freccia aveva reciso la carotide e Lain stava morendo dissanguata. Lui perse completamente il controllo e dimenticandosi di chi era e di dove si trovava scoppiò ad urlare e a piangere come un bambino. Inutile dire che non fece una buona impressione su chi invece avrebbe dovuto dimostrare il proprio valore. Lain morì tra le sue braccia, dopo diversi orribili minuti di agonia. Fu rispedito a casa con disonore, ma ormai non gliene importava più niente di nulla. Il padre lo offese, lo percosse e lo umiliò, gridandogli in faccia quanto fosse rimasto deluso da lui. Jorg subì senza dire nulla. Lockham lo lasciò macerare nel suo dolore per una settimana, poi gli ordinò di tornare nell'esercito con l'assoluta raccomandazione di riscattare l'onore dei Thorfjorn. Fu a quel punto che Jorg prese la sua decisione. Quando lasciò nuovamente il castello del padre, invece di dirigersi verso il forte dei soldati imperiali, si avviò verso i confini orientali dell'impero. Lain era morta, non c'era più, non gli avrebbe mai più sorriso, ma gli aveva lasciato qualcosa di molto importante: la capacità di essere libero. Senza un soldo, senza una casa e senza alcun alleato, Jorg si avventurò nelle terre selvagge di Mordia. Tutto ciò che aveva era la sua spada a due mani, la sua armatura e la sua esperienza nel combattimento. I mostri che incontrò sul cammino non furono un problema, ma presto dovette fare i conti con una sempre più crescente fame, e non aveva la minima idea di come procacciarsi cibo da solo. Raggiunto il primo villaggio al di là dei confini imperiali, sotto la sfera di influenza di Sonalum, Jorg cercò subito informazioni su come potesse rendersi utile per guadagnarsi da vivere. Non ci volle molto prima che qualcuno, osservando il suo equipaggiamento, gli consigliò di rivolgersi al vicino accampamento di un gruppo di Free Warriors noti come "Night Wolves". Jorg aveva già sentito parlare di loro, e sapeva che anche se non ufficialmente anche la gente di Brangaard aveva usufruito dei loro servigi. Con il nome di Jorg Garmond (il cognome della madre), egli iniziò la sua nuova vita da mercenario, lontano dagli agi e dallo sfarzo in cui era cresciuto, ma finalmente libero. Nel corso di svariati anni Jorg divenne ancora più abile e capace nel combattimento ed diventò uno dei Free Warriors più temuti e rispettati. Nel 9980 AM è uno dei comandanti dei Night Wolves ed è dato per scontato che è destinato a divenire il comandante in capo succedendo all'ormai vecchio leader.


La verità sulla morte di Lain:

La freccia non fu scoccata dai ribelli ma da uno degli stessi soldati imperiali che parteciparono all'assalto. Fu lanciata da una distanza relativamente ravvicinata e dalle retrovie. Nessuno sospettò nulla poiché la freccia era del tipo usato dai ribelli. Furono necessarie diverse macchinazioni e diversi fili furono manipolati affinché quella freccia potesse essere recuperata, affinché fosse consegnata all'uomo giusto, e affinché quell'uomo fosse convinto a commettere quell'atto scellerato. Ovviamente fu lautamente compensato, e le minacce nei confronti della sua famiglia cessarono. Anche il traditore tra i ribelli ottenne una considerevole somma di denaro. Fu contatto da una delle eccellenti spie di Lockham, che lo convinse a rivelare l'ubicazione del covo e a consegnare una delle sue frecce. Poi Lockham fece in modo che tale informazione giungesse alle orecchie del comandante nel forte in cui si trovava il figlio. La freccia fu consegnata a chi di dovere con i dovuti ordini e le velate minacce. Lain Velsen non faceva parte dei piani di Lockham. Sapeva quale influenza stava avendo sul figlio, sapeva che i due erano diventati amanti. Per l'onore e la gloria dei Thorfjorn, era necessario che morisse. Il traditore dei ribelli fu ritrovato morto dopo alcuni mesi in circostanze misteriose.

Naturalmente la morte di Hilliam Garmond non è stata un vero e proprio suicidio. Lockham aveva praticamente costretto la moglie a tale atto. Già terribilmente triste ed infelice per essere stata costretta a sposare un simile uomo, lui le giurò che le avrebbe reso la vita un inferno e che sarebbe arrivato persino ad uccidere il figlio se si fosse dimostrato necessario.

Infine Jorg Garmond si era rivelato una vera delusione, un totale fallimento ed un'onta per il nome dei Thorfjorn. Ma Lockham non era il tipo d'uomo da lasciarsi perdere d'animo per più di qualche secondo di fronte ai fallimenti e semplicemente spostò i suoi progetti sul secondogenito (Briggan Thorfjorn), nato dalla seconda moglie Venyat nel 9962 AM.